il progetto annuale “Pinocchio nel paese delle meraviglie – VII edizione” – promosso dalla Cooperativa Matrioska (costituita da persone italiane e straniere, con e senza disabilità intellettive e relazionali), con il contributo della DG Cinema del Ministero della Cultura si è concluso con due giornate di approfondimento, presentazione di percorsi e anteprime di reportage fotografici e proiezioni cinematografiche
Forse uno dei nostri compiti più urgenti consiste nell’imparare veramente di nuovo a viaggiare nelle nostre immediate vicinanze, per imparare di nuovo a guardare e non semplicemente a vedere, ad ascoltare e non banalmente a sentire. Gustando ogni attimo del nostro vivere come una bibita fresca in un afoso giorno di agosto, goccia a goccia, nella scoperta di tempi diversi dalla frenesia moderna, che non lascia più spazio alle emozioni, ai sogni, a visioni di nuovi mondi possibili.
(Giovanni Sansone, Direttore artistico progetto Pinocchio)
La settima edizione del progetto “Pinocchio nel paese delle meraviglie”– dopo le precedenti annualità dal 2017 al 2022, realizzate con il patrocinio e il finanziamento della Direzione Generale Cinema e Audiovisivo – MiC Ministero della Cultura (Bando relativo alla concessione di contributi ad attività ed iniziative di promozione cinematografica ed audiovisiva – articolo 27 della legge n. 220 del 2016) – ha approfondito ulteriormente i risultati raggiunti con le precedenti edizioni, in cui è stata costantemente proposta una riflessione “provocatoria” sulla reale inclusione sociale, culturale e lavorativa di persone con disabilità intellettiva o cognitiva, disagio psichiatrico e disagio sociale (legato anche alla provenienza etnica e pregresse situazioni di abbandono infantile), con l’ascolto delle nuove povertà del post-Covid, della fuga dalla guerra e del trauma di un perenne dormiveglia che preclude il ritorno al tempo precedente.
Annunciato con il claim “Tutti in campo per la PACE”, già utilizzato per l’evento finale del 2022, l’evento si è aperto il 28 dicembre 2023 con la presentazione del libro “Erstfeld – in treno” di Umberto Lucarelli. Il libro è stato “adottato” dal progetto Pinocchio come metafora della liminalità, il racconto di un viaggio in treno, cioè su un mezzo di locomozione che porta lo scrittore avanti e indietro, indipendentemente dalla sua volontà, senza alcuna possibilità di pilotarlo diversamente da come è già segnato nel suo tragitto.
Il permanere in un “non luogo” mette Lucarelli in una condizione di “rischio”, quello di vedere svanire il nucleo esistenziale ed artistico del suo percorso stesso: l’incontro con l’altro. Proprio come il Pinocchio della Cooperativa Matrioska e il suo viaggio attraverso gli anni e i luoghi surreali delle frontiere tra i Paesi: un monito a non rincorrere l’efficienza ad ogni costo, a lasciarci cullare dalla lentezza del tempo, a sognare un viaggio “impossibile”, forse quel viaggio che non faremo mai più, quello che avrebbe potuto farci scoprire paesaggi nuovi e altre persone, che avrebbe potuto aprirci lo spazio degli incontri.
Il 29 dicembre ci ha offerto un viaggio nelle idee e fantasie cinematografiche dei giovani videomaker bielorussi della Cooperativa Matrioska con una Rassegna Cinematografica NO-STOP per diverse ore. L’edizione del 2023 ha ripreso il lavoro di ricognizione e di recupero della memoria “cinematografica” del gruppo con le edizioni progettuali dal 2017 al 2022 – ed anche più indietro con i film-documentari realizzati nel 2009/2010, anch’essi con il finanziamento e il patrocinio del Ministro della Cultura come “progetti speciali”.
La maratona cinematografica del 29 dicembre ha suggellato idealmente la conclusione della Rassegna “Pinocchio nel paese delle meraviglie” – proposta da Ottobre a Dicembre al Teatro San Gaspare di Roma – un’iniziativa unica nel suo genere, a ingresso libero e gratuito, per condividere insieme sogni, progetti e vita ordinaria, guardando insieme un film sul grande schermo e sorseggiando insieme lentamente un aperitivo solidale.
Oltre ai Pinocchi cinematografici più famosi, in particolare sono stati proposti alla visione il Pinocchio russo contemporaneo del Pinocchio italiano di Comencini e Nino Manfredi, realizzato sulla favola scritta dal nipote di Tolstoi. E poi nuovamente sul grande schermo – dopo tanto tempo e tante restrizioni – i lungometraggi realizzati negli ultimi 15 anni dalla Cooperativa Matrioska, con il coinvolgimento del gruppo di giovani bielorussi, orfani e con disabilità psichica, con molte parti girate in Bielorussia.
In particolare, i film raccontano il viaggio all’indietro del gruppo di giovani bielorussi della Cooperativa Matrioska, alla ricerca in Patria dei propri amici, delle proprie origini e delle proprie storie, per ritornare in Italia, raccontando contemporaneamente il viaggio di tante persone straniere, insieme alla difficoltà dell’inclusione sociale, culturale e lavorativa, fino all’incontro e alla possibile contaminazione con la Comunità locale italiana che accoglie.
La Rassegna e la Maratona Cinematografica finale hanno suggerito un percorso di riflessione e di rielaborazione dei contesti storico-culturali e artistici legati al tema della paura del “diverso”, proponendo un punto di vista alternativo ed uno spunto di riflessione rispetto al pregiudizio come fattore determinante di stigma sociale, culturale e lavorativo, spesso vissuto da persone a rischio di esclusione sociale, per arrivare ad una nuova definizione del percorso, che attraverso la visione di film classici d’autore italiano e di nuova cinematografia prodotta dal basso, costituisca sintesi ed esempio dell’esperienza di raccontaree raccontarsi attraverso le immagini, nell’incontro e nello scambio, con una angolatura sinottica, che coniughi in nuove e imprevedibili traiettorie storie di viaggi e sogni inarrivabili con le nuove storie di immigrazione in Italia e di inclusione difficile in una Società che ha dimenticato il passato, nonché ai percorsi di creatività nella narrazione sperimentati dal cosiddetto “anello debole” delle nostre Comunità, nel caso specifico giovani bielorussi con disabilità psichica provenienti da situazioni di esclusione e stigma sociale, al fine di avviare nuove connessioni e contaminazioni tra Persone, non malgrado le proprie specifiche diversità, ma a partire dalle proprie peculiarità spesso non espresse.
La manifestazione finale si è conclusa con un incontro a più voci, con racconti, fotografie e video sui BAMBINI orfani della Bielorussia, dello Zambia e dell’Argentina, con la partecipazione straordinaria del fotoreporter Valerio Bispuri, che ha presentato i suoi recenti viaggi in Zambia (tra cui il reportage sugli orfanotrofi, pubblicato prima di Natale sull’inserto “Sette” del Corriere della Sera) e in Argentina.
Il percorso progettuale del 2023
Dopo 13 mesi dal precedente viaggio, una delegazione della Cooperativa Matrioska è tornata negli Internati di Bielorussia. Un viaggio lungo oltre 15 ore da Roma in aereo fino a Vilnius. E poi in pullman, attraversando le frontiere terrestri della Lituania e della Bielorussia, con i controlli dei passaporti e dei bagagli a piedi sulla neve, mentre la notte e il freddo aumentava. E similmente il ritorno in Italia.
L’incontro con i bambini dell’Internato di Begoml ha illuminato una settimana di sorrisi e abbracci ritrovati, di sacchetti di dolci natalizi e peluche in dono e di ipotesi di nuovi progetti condivisi, in un Paese (la Bielorussia) in cui si vive in un clima irreale di sospensione e attesa.
Il percorso progettuale annuale del 2022 era stato avviato come occasione di ritorno alla vita ordinaria, dopo due anni di pandemia, prima rinchiusi nelle stanze del lockdown, in attesa del bacio del vero amore del Principe Vaccino, poi con dolori e lutti vicini, fino alle riaperture in uno strano risveglio, simile più al dormiveglia di prima mattina, quando i fantasmi della notte e le prime luci dell’aurora si confondono e non lasciano spazio alla speranza e alla fantasia.
In tal senso, era stata avviata una approfondita ricognizione del lavoro realizzato nelle annualità precedenti e della notevole quantità di materiali videofotografici archiviati e non ancora utilizzati, dagli incontri in Italia con persone di varie etnie e Comunità straniere o con personalità di riferimento in ambito sociale o culturale, alle varie performance teatrali durante l’annuale Festival promosso presso il teatrino dell’Internato di Begoml in Bielorussia, per finire alle riprese di momenti ludici, scambi in amicizia e cibo, visite di case-famiglia, internati e manicomi in Bielorussia.
L’ipotesi progettuale era il recupero della memoria, il ripristino dell’ordinarietà delle abitudini quotidiane (anche nella loro stereotipia, talora “utile” per gli equilibri di persone fragili), la rimodulazione delle immagini video del passato (quelle già montate nei film precedenti e quelle temporaneamente archiviate), alla ricerca di una favola da inventare ex-novo, mescolando e contaminando contenuti e temi affrontati in diversi anni di viaggio: da Alice che attraversa lo specchio della presunta follia a Peter Pan che non vuole essere bambino per sempre, da Cipollino che lotta contro il dittatore Re Pomodoro a Cenerentola che sfugge al sopruso grazie alla fantasia, fino alla più recente Bella Addormentata nel Bosco, costretta a vivere in un mondo sospeso, in attesa del bacio del vero amore.
Il lavoro avviato all’improvviso entrò in una nuova dimensione. L’elaborazione del lutto che si stava tentando si rese ancora più necessaria con l’emergenza Ucraina.
All’inizio del 2023, i giovani videomakers bielorussi con disabilità della Cooperativa Sociale Integrata Matrioska stavano vivendo già da circa un anno un nuovo trauma con la guerra in Ucraina, sentendosi anche “nemici” involontari di un popolo, con cui hanno sempre condiviso ideali, percorsi spirituali e approfondimenti filosofici. Hanno amici ucraini anche a Roma, ma si sentono malvisti in quanto alleati del Paese che ha invaso l’Ucraina.
Come nelle precedenti edizioni, obiettivo principale del progetto è stata la realizzazione di un film-documentario di un viaggio di un anno, dalla Bielorussia all’Italia.
Ma è stato anche un viaggio tra le etnie presenti a Roma, soprattutto la Comunità del Bangladesh, con le decine di donne e bambini, che partecipano da oltre 3 anni al Centro Diurno “Il fagiolo magico” dell’Associazione Volontari Il Cavallo Bianco, partner principale del progetto; soprattutto le donne moldave badanti a Roma di AssoMoldave; soprattutto tra i profughi ucraini accolti dalla Caritas Diocesana di Roma e da Roma Capitale.
I Corsi di Italiano presso il Teatro San Gaspare
Nel 2022, l’impossibilità di recarsi come tutti gli anni in Bielorussia presso l’Internato per bambini oligofrenici di Begoml per l’organizzazione del Festival Teatrale “Attraverso lo specchio”, dedicato agli Internati (orfanotrofi e istituti psichiatrici) per giovani con disabilità psichica, a causa della pandemia da Covid-19, ma soprattutto per il blocco dei voli diretti a causa della crisi politica intervenuta dopo le elezioni presidenziali, delle relative sanzioni dell’Unione Europea e della situazione delle persone migranti bloccate al confine tra Bielorussia e Polonia, aggravata dall’inizio della guerra in Ucraina, con ulteriori restrizioni, ha costretto il progetto “Pinocchio nel paese delle meraviglie” ad individuare nuovi orizzonti e realtà socio-culturali da esplorare e incontrare, al fine dell’elaborazione di un prodotto audiovisivo, che mantenesse gli elementi di internazionalizzazione del progetto in essere.
In particolare, il team di progetto ha interagito con il gruppo del progetto “Il fagiolo magico” (promosso dall’Associazione Volontari Il Cavallo Bianco – ODV). Tale gruppo è costituito per la maggior parte da persone provenienti dal Bangladesh, che vivono nel quartiere dove si trova la sede operativa della Cooperativa, cioè il Teatro San Gaspare. In particolare, già dall’anno 2021, le donne bengalesi erano state già coinvolte in laboratori espressivo-creativi, in cui sono stati stimolati percorsi di reciprocità e narrazione sul percorso di immigrazione in Italia, sulla inclusione socio-culturale a Roma e sul vissuto psico-corporeo legato alla pandemia.
L’animazione di Comunità è sempre stata fin dalla prima edizione del progetto “Pinocchio nel paese delle meraviglie” una metodologia di incontro e scambio con le Associazioni ed i gruppi territoriali, ma anche con i gruppi informali di persone, che condividono etnia, religione, percorsi di vita, ma anche desideri e sogni. Pertanto, il progetto ha coinvolto un gruppo informale di donne del Bangladesh (ma anche dell’India, del Togo, della Romania, di alcuni Paesi del SudAmerica e naturalmente italiane) – insieme talora anche ai propri bambini e mariti – come uno dei gruppi-target del percorso progettuale 2023.
In tal senso, l’interazione con gruppi di etnie diverse è avvenuta anche con l’offerta di corsi e laboratori di italiano, ceramica, scrittura creativa, teatro e video.
La condivisione in reciprocità dei sogni, dei desideri e dei progetti delle persone straniere e italiane – che si incontrano più volte a settimana, da oltre 3 anni al Teatro San Gaspare di Roma– ha trasformato tutte e tutti per una sera in cuoche e cuochi, con la proposta di piatti tipici. Era il 10 giugno 2023, è stata la Festa dei Popoli all’Oratorio San Gaspare. Hanno partecipato persone provenienti da Bangladesh, India, Ucraina, Ecuador, Siria, Thailandia, Egitto, Togo e altri Paesi. Come per l’edizione dell’anno 2022, un “ristorante” si è snodato attraverso tavoli colmi di cibi da un lato all’altro dell’Oratorio, mentre sul palco i giovani della Parrocchia si sono alternati nell’animazione canora ai balli etnici e alle testimonianze del migrare.
Sempre più il progetto “Pinocchio nel paese delle meraviglie” si consolida come “Laboratorio permanente delle diversità sul Territorio”
Come evidenziato sulla locandina dell’evento finale, il progetto mette in gioco Persone con la propria specifica, unica e inimitabile diversità in:
percorsi – incontri – scambi
connessioni – contaminazioni – coesioni
con l’unico obiettivo comune di essere TUTTI IN CAMPO PER LA PACE Per saperne di più si può consultare il sito internet dedicato al progetto e finalizzato allo sviluppo di attività di animazione transnazionale e scambi interculturali